Carmen: "come ho fatto pace con le mie due culture"





Carmen è nata in Germania da genitori pugliesi, e solo in età adolescenziale è "rimpatriata", tornando a vivere nel Paese dei genitori - Paese che, però, non era il suo. In quest'intervista ci racconta come è riuscita, con fatica e attraversando varie crisi identitarie, a raggiungere un equilibrio tra la Germania - la sua terra - e l'Italia - la terra dei suoi genitori.

D: Ciao Carmen, grazie di aver accettato quest’intervista. La tua identità è a metà strada tra due retaggi profondamente diversi – il tedesco e l’italiano. Come riesci a conciliare due facce così dissimili della stessa medaglia?

R: Quando si cresce tra due culture, sin dalla nascita, la visione della vita non si limita ad un solo gusto, poiché si è consapevoli che non esiste un unico mondo o un’unica verità. Ma che, anzi, tutto è relativo

 "Per quanto riguarda la mia esperienza personale, sin da piccola, sentivo una forte appartenenza alla cultura dei miei genitori, non vi era alcuna confusione, ero indubbiamente e fieramente italiana"

Questa consapevolezza a volte è scomoda, innesca conflittualità non volute, che dipendono molto dalla gestione famigliare e da quanto una cultura disprezzi o prevarichi sull’altra, impedendo una serena e gioviale convivenza o un rispettoso amalgamarsi di pensiero, abitudini e tradizioni.





D: Sei di origine pugliese, cresciuta in Germania, sposata con un inglese e… vivi a Dubai. Una vita all’insegna del melting pot, sarà un caso ?

R: Per quanto riguarda la mia esperienza personale, sin da piccola, sentivo una forte appartenenza alla cultura dei miei genitori, non vi era alcuna confusione, ero indubbiamente e fieramente italiana, e vivevo serenamente il  mio biculturalismo. Solamente in età adolescenziale, al rimpatrio, mi sono ritrovata catapultata in una forte crisi d’identità, poiché i racconti nostalgici dei miei genitori non corrispondevano alla realtà che percepivo. Con il passare del tempo mi sono adattata, prediligendo tuttavia un entourage più internazionale. 

immagine presa da Internet

 "Oggi il mondo è cambiato: conosco donne italiane che non sanno (e non vogliono) cucinare, e tedesche molto concentrate sulla cura del proprio corpo."

Pertanto la risposta alla domanda come mai mio marito incontrato in Italia, sia inglese, va da sé. Il poter vivere liberamente il mio "essere straniera", senza critiche e storcimenti di naso provinciali, era per me vitale. Questa è la vera ristrettezza, non importa di che nazionalità sia: essere inscatolati in cliché gretti mi ha sempre provocato l’orticaria. Il matrimonio mi ha riportato a viaggiare, passo inizialmente difficile, ma in seguito mi ha fatto sentire di nuovo libera e autentica. 






D: Quanti luoghi comuni su italiani e tedeschi, secondo te, corrispondono a verità?

R: Oggi mi definirei cittadina del mondo e posso dire che l’Europa mi va stretta. Prediligo rapporti emotivamente intelligenti a quelli empaticamente mediocri. I luoghi comuni non sono mai stati il mio forte e faccio fatica a rapportarmi a chi descrive l’italiano come un mammone ladro che si nutre di pasta, e il tedesco un individuo con peli e calzini che mangia patate con la marmellata. Oggi il mondo è cambiato: conosco donne italiane che non sanno (e non vogliono) cucinare, e tedesche molto concentrate sulla cura del proprio corpo. 



D: So che torni regolarmente in Germania per far visita ai tuoi familiari. Quanto la trovi cambiata, rispetto a qualche anno fa?

R: I miei soggiorni in Germania sono legati alla sfera affettiva. Mi rammarica vedere l’atmosfera ostile e di grosso malcontento che attualmente regna in Germania, Paese che è stato la mia culla e mi ha dato una formazione solida, di cui sarò sempre grata. 



Da anni insegno tedesco, una lingua che è diventata simbolo di potenza commerciale. Amo trasmettere questa lingua, che considero la mia madrelingua, e consiglio a chi voglia imparare il tedesco - come a chiunque voglia imparare qualsiasi altra lingua - di provare a comprenderne prima la cultura, perché il segreto dell’apprendimento di una lingua non sta nella sua grammatica, ma nella sua “essenza”.

Grazie Carmen per questo illuminante contributo.

Ecco un video da lei girato sulla sua vita a metà tra Germania e Italia: 
https://www.magisto.com/video/OQdEOwkbGj4rDxNpYw 
 


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