Bye Bye Milano! Me ne vado in Costa Azzurra...
Oggi intervisto un'amica del blog: Lorella Dia, intraprendente designer soffocata dalla realtà milanese, pronta a levare le tende e… tentare la chance in Costa Azzurra.
Ciao Lorella e benvenuta sul blog!
Grazie, vedo che siete tutti molto entusiasti, si respira
aria buona lì…
Grazie Lorella! Puoi spiegarci brevemente di cosa ti occupi?
Sono una piccola imprenditrice. Anni fa, dopo anni di
studio e specializzazioni all’estero e una carriera internazionale in corso,
DURANTE LA MATERNITA’ ho perso il lavoro e non avendo a chi affidare mia figlia
ho cercato a lungo un part time che non ho mai trovato. Mi sono quindi
inventata un lavoro: restauro lampadari anni 50 - questo è il link all'e-shop di Lorella, e li rivendo in tutto il mondo con
un negozio online assieme ad altri oggetti di arredamento creati da me. Questo
mi ha permesso di occuparmi della famiglia e di mantenere un lavoro e una
piccola indipendenza economica.
Cosa ti spinge a valutare la possibilità di emigrare a 40
anni e con tutta la famiglia a seguito?
Penso che la risposta precedente già metta in luce molti
dei problemi che ci sono qui in Italia. I motivi sono 2: Il problema grosso
dell’Italia è la GIUSTIZIA: qui non mi sento tutelata, né a livello personale
(mancano servizi base al cittadino) né a livello professionale (le donne sono
spesso messe davanti alla difficile scelta di essere madri full time o
lavoratrici fuori casa a tempo pieno e inoltre le tasse affondano le piccole
imprese).
Proprio oggi mi è successa una cosa incredibile: sono stata
agli sportelli di Poste Impresa (sportelli di Poste italiane dedicate alle
imprese) e ho trovato gli impiegati in preda allo sconforto e allo smarrimento
perché solo la scorsa settimana gli hanno comunicato che tra due giorni
l’ufficio chiude e loro non sanno nemmeno gli orari nuovi che faranno, quali le
mansioni…
Il secondo motivo è la MENTALITA’ che si è creata negli
ultimi 20-25 anni. La gente si lamenta senza veramente far nulla per cambiare
le cose e invece di aiutarsi ed essere solidale si fa prendere dalla rabbia e
c’è un clima da repubblica di Weimar…non so se mi spiego….
Inoltre c’è un lassismo generale un lasciar fare, un “ma va
bene lo stesso” e intanto con questo modo di fare affondano aziende,
istituzioni, perfino navi da crociera… Sono in pochi quelli che si prendono la
responsabilità di ciò che non va e il gioco dello scarica-barile è diventato
più popolare del calcio!
Cosa ti aspetti dalla Francia che, invece, non riesci a
trovare a Milano?
In generale mi aspetto un giusto corrispettivo a ciò che si
paga con le tasse. I servizi sociali di base devono essere garantiti ai
cittadini che le pagano! Qui ci sono anziani abbandonati al loro destino dopo
una vita di sacrifici e tasse pagate per avere una badante a pagamento (nel
migliore dei casi) perché non si possono permettere un ricovero.
Puoi descrivere il tuo stato d’animo attuale con 3
parole?
Disillusa: è una delusione ma senza speranza di
cambiamento, arrabbiata, triste. Questo per quanto riguarda l’Italia. Fiduciosa
per quanto riguarda un cambiamento nella mia vita futura in Francia.
Qual è la cosa che ti spaventa di più in vista di un
eventuale espatrio?
La cosa che mi preoccupa un po’ è la riorganizzazione della
famiglia in un paese straniero di cui bisogna conoscere bene non solo la lingua
ma soprattutto accettare mentalità, modi di vivere, ecc… a 40 anni è più
difficile che a 20, ma c’è anche più consapevolezza quindi sono positiva.
Ultima domanda: rimarresti in Italia se…?
…se vedessi dei segnali forti di un cambiamento che tanti
italiani hanno aspettato invano. Per esempio se si facessero delle riforme
importanti sulla giustizia e se chi sta nella stanza dei bottoni cominciasse a
lavorare insieme per costruire invece che polemizzare di continuo solo per
farsi lo sgambetto l’un l’altro.
Un’ultima considerazione. Io credo che con le risorse che ci
sono in Italia a tutti i livelli (territorio, cultura, storia, eccellenze
nell’industria e nell’artigianato, prodotti, cucina, creatività, istruzione,
grandi cervelli…) potremmo essere uno dei paesi più ricchi al mondo.
Tutta la mia comprensione e solidarieta' a Lorella ed un grande IN BOCCA AL LUPO! Dopo 30 anni all'estero, sono una pro dell'espatrio! Per quasi 5 anni ho vissuto in Provenza e l'ho amata dal primo giorno. Ancora la sogno e, se solo potessi, non esiterei a tornarci a vivere.
RispondiEliminaGrazie Vanda per il commento! Non dimenticare che la Provenza è qui, e che se vuoi tornare posso darti una mano - nel mio piccolo... ;-)
RispondiEliminaLo so, cara amica. Un grande abbraccio!
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