perché il Front National potrebbe vincere le elezioni - intervista a G. Lardeux
Alla vigilia del primo turno elettorale delle presidenziali francesi, sono riuscita a intervistare* Gwendoline Lardeux: docente di diritto all'Università di Aix-en-Provence, Gwendoline - che conosco dal lontano 2005 - è un'attenta osservatrice della realtà socio-politica del suo Paese, nonché un'appassionata di storia.
Buongiorno
Gwendoline, il primo turno delle elezioni presidenziali francesi si terrà
domenica 23 aprile; il secondo il 7 maggio. In un Paese duramente colpito dal
terrorismo come la Francia, l'Europa si chiede se il Front National riuscirà a
passare il secondo turno. Qual è il tuo pronostico, e quali motivazioni ci
sono dietro al voto per l’estrema destra?
Stando ai sondaggi la risposta è, chiaramente, sì. Del
resto, non sarebbe la prima volta poiché nel 2002 Jean-Marie Le Pen arrivò al
secondo turno, essendo stato eliminato il candidato socialista di allora
(Lionel Jospin). D’altronde, l’elettorato del Front National sembra essere molto
fedele, e quindi poco tentato di esprimere un voto a favore di un candidato
della destra tradizionale che potrebbe vincere al secondo turno. Bisogna dire,
tuttavia, che gli istituti di sondaggio si sbagliano di molto sui risultati
elettorali. Non capisco quindi perché dovremmo considerarli oracoli…
"La cultura musulmana è molto forte, e l’Islam si definisce, fin dall’inizio, contro il cristianesimo."
Le
motivazioni del voto per il FN sono molteplici. Ne individuo principalmente due:
1) la situazione di
stallo in cui si trova l’economia francese e l’alto tasso di disoccupazione: il
che spiega d’altro canto il programma economico di Marine Le Pen, che è un programma di estrema sinistra. La candidata del FN si rivolge infatti ai francesi che si
sentono socialmente ed economicamente "declassati".
2) Il comunitarismo
musulmano e, più precisamente, la vigliaccheria e i compromessi
degli attori politici tradizionali nei loro confronti. Sappiamo bene che molti amministratori comunali hanno acquistato la pace civile delegando il problema della sicurezza agli islamisti; e i politici socialisti sono i primi ad averlo
fatto, poiché sono i primi a contare sul voto dei musulmani (i quali voterebbero
al 95 % per la sinistra).
Un
corollario: molti francesi, nei quartieri più poveri, non si sentono più
ascoltati né compresi dalla classe governativa, sempre più distante dalla
realtà. I rappresentanti del popolo vivono sotto una campana di vetro, protetti
dal denaro e dal dorato network cui appartengono. Fanno continuamente
la morale dicendo che “non va bene votare per il FN”, ma non cercano di capire il
motivo di questo voto - per la semplice ragione che essi stessi ne sono la causa…
La
Francia e i musulmani – rapporti tesi, comunitarismo, mancanza di
comunicazione. Cosa avrebbe potuto fare la Francia, e non ha forse fatto, per
favorire l’integrazione dei musulmani nella società? E cosa avrebbero potuto
fare i musulmani, e forse non hanno voluto fare, per integrarsi nella società
francese?
La xenofobia nei confronti degli algerini e degli altri maghrebini che vennero a lavorare in Francia a partire dagli anni ’60 è realmente esistita. Ma la mia considerazione personale è che la xenofobia sia una reazione naturale dei popoli nei confronti dell’arrivo di un consistente numero di stranieri. Nessuno dei popoli che emigrarono in Francia sfuggì alla xenofobia: basti pensare ai portoghesi (con la caricatura del portiere), gli spagnoli (accolti molto male con i repubblicani), i polacchi (trattati da Polak), gli italiani (considerati macaroni). Ciononostante, questi stranieri si sono integrati tutti, perché la xenofobia cessa di esistere in modo naturale al sopravvenire di due fattori: l’integrazione culturale e la partecipazione alla vita economica del Paese.
La xenofobia nei confronti degli algerini e degli altri maghrebini che vennero a lavorare in Francia a partire dagli anni ’60 è realmente esistita. Ma la mia considerazione personale è che la xenofobia sia una reazione naturale dei popoli nei confronti dell’arrivo di un consistente numero di stranieri. Nessuno dei popoli che emigrarono in Francia sfuggì alla xenofobia: basti pensare ai portoghesi (con la caricatura del portiere), gli spagnoli (accolti molto male con i repubblicani), i polacchi (trattati da Polak), gli italiani (considerati macaroni). Ciononostante, questi stranieri si sono integrati tutti, perché la xenofobia cessa di esistere in modo naturale al sopravvenire di due fattori: l’integrazione culturale e la partecipazione alla vita economica del Paese.
"Angela Merkel
ha aperto le porte a un milione di migranti, su richiesta delle imprese,
per consentire un abbassamento dei salari."
Il
fallimento dell'integrazione musulmana è dovuto in parte al fatto che,
per la prima volta, in Francia c'è stata una forte immigrazione di popoli non
cristiani. E la cultura musulmana è molto forte, mentre l’Islam si definisce,
fin dall’inizio, contro il cristianesimo. Il suo sistema di valori è quindi
profondamente diverso, per non dire diametralmente opposto, a quello della
società francese: l’Islam non riconosce né la libertà, né l’uguaglianza, né la
fraternità. Naturalmente, ciò non significa che molti di loro non siano
perfettamente integrati nella nostra società, tuttavia il dogma della loro
religione è incompatibile con la cultura francese - figlia della filosofia greca,
del diritto romano, della religione cristiana, della filosofia cartesiana e
illuminista.
Poi
le difficoltà economiche della Francia, che iniziarono con lo choc petrolifero
degli anni ’70, hanno toccato soprattutto questa fascia della popolazione poco
scolarizzata. Ciò, in concomitanza con una politica catastrofica iniziata da
Giscard che ha incoraggiato l’insegnamento dell’arabo nella scuola primaria
affinché – come disse espressamente – i bambini maghrebini non recidessero i
"legami con la cultura d’origine". In realtà avrebbe dovuto fare esattamente il
contrario...
Sempre nel campo dell’insegnamento, è a partire dagli anni ’70 che
la scuola pubblica francese perde il suo status di eccellenza, contestando l’autorità
degli insegnanti in nome del culto dell’alunno al quale non si deve trasmettere nulla per
non limitarne la libertà. Il risultato è che, oggi, nei testi scolastici non sono presenti quei
personaggi che hanno "fatto" la Francia, mentre vengono sottolineati solo gli aspetti negativi
della nostra storia. Eppure, la scuola aveva consentito ai figli di immigrati
di diventare avvocati o medici, insomma di elevarsi socialmente.
La
politica applicata ai centri urbani è stata rimessa in causa, portando alla decisione
di mettere tutti gli stranieri negli stessi quartieri, il che naturalmente
non ne ha favorito l’integrazione.
Infine, l’islamismo è favorito anche da
alcune scelte fatte dalla società francese, e che sono quelle della società
occidentale in genere: il ricorso indiscriminato all’aborto, il matrimonio
omosessuale, la promozione costante della trasgressione, lo spirito libertario.
"Se
l’estrema destra vince le elezioni, sarà la fine dell’Europa" recita il
ritornello. Cosa ne pensi (di questa affermazione e dell’Europa)?
Questo tipo di affermazioni mi indispone!!! È semplicemente il ricatto che i politici tradizionali usano nei confronti del popolo per convincerlo a votare per loro, nonostante abbiano dimostrato – e da molto – la propria incompetenza. Sono le affermazioni del tipo: «Attenzione! O noi o il caos». Ma ancora una volta sono gli stessi politici all’origine della situazione attuale che alimenta il voto al FN.
Questo tipo di affermazioni mi indispone!!! È semplicemente il ricatto che i politici tradizionali usano nei confronti del popolo per convincerlo a votare per loro, nonostante abbiano dimostrato – e da molto – la propria incompetenza. Sono le affermazioni del tipo: «Attenzione! O noi o il caos». Ma ancora una volta sono gli stessi politici all’origine della situazione attuale che alimenta il voto al FN.
D’altro
canto, quando i fautori dell’Europa parlano di Europa non precisano mai a quale Europa si riferiscono. Il popolo, disprezzato dalle élite, ha finito per capire che
si trattava di costruire un’Europa senza di loro poiché l’ideologia europea
dominante è quella dei mercati, della libertà economica assurta a dogma
politico, della "globalizzazione felice" tesa a schiacciare i più
deboli cercando di mettere gli Stati in disparte.
Macron
ne è l’immagine lampante: egli è d’accordo con la politica di Angela Merkel
che ha aperto le porte a un milione di migranti, su richiesta delle imprese,
per permettere un abbassamento dei salari. Macron propone di fare la stessa
cosa una volta eletto! Lui, secondo il quale la cultura francese "non esiste"…
In
definitiva, se al secondo turno si trovassero faccia a faccia Macron et Le Pen,
ci troveremmo a dover scegliere tra la causa e l’effetto, tra il microbo e la
malattia...
Fillon,
Le Pen, Macron, Mélenchon, Hamon – potresti descrivere ciascun personaggio con
tre aggettivi?
Hamon: incolore, inodore e insapore. Apparatchik del Partito Socialista dall’età di 18 anni…
Hamon: incolore, inodore e insapore. Apparatchik del Partito Socialista dall’età di 18 anni…
Mélenchon:
demagogo, sprezzante, “stupido e cattivo” (lo hanno soprannominato
così negli ambienti politici).
Macron: ambizioso, ipocrita e bizzarro (va a letto con “sua” madre: insomma, è ancora nella fase edipica).
Le Pen: vicina alla gente (la sola nell’arena politica francese), demagoga, pericolosa.
Fillon: riservato, coraggioso, determinato. Il solo che osi dire la verità sulla reale situazione della Francia.
Macron: ambizioso, ipocrita e bizzarro (va a letto con “sua” madre: insomma, è ancora nella fase edipica).
Le Pen: vicina alla gente (la sola nell’arena politica francese), demagoga, pericolosa.
Fillon: riservato, coraggioso, determinato. Il solo che osi dire la verità sulla reale situazione della Francia.
Sei libera di non rispondere, ma siamo curiosi di
sapere chi voterai.
L’avrai già capito: François Fillon.
L’avrai già capito: François Fillon.
Grazie
per l’intervista e buon lavoro!
immagini prese da internet
*INTERVISTA ORIGINALE IN FRANCESE:
Bonjour
Gwendoline et merci pour ta disponibilité.
Le premier tour
de l’élection présidentielle en France aura lieu le dimanche 23 avril 2017. Le
deuxième tour se déroulera le 7 mai. Dans un pays durement blessé par le
terrorisme comme la France, l’Europe se demande si le Front National passera le
premier tour. Quel est ton pronostic ? Quelles seraient les motivations du
vote ?
D’après les sondages, la réponse est clairement
oui. Ce ne serait pas inédit d’ailleurs puisqu’en 2002, Jean-Marie Le Pen était
au 2nd tour, le candidat socialiste de l’époque – Lionel Jospin –
ayant été éliminé dès le 1er. Par ailleurs, l’électorat FN semble
être très fidèle et donc peu tenté par le vote utile pour un candidat de la
droite traditionnelle qui seul pourrait gagner au 2nd tour.
Maintenant, cela fait de nombreuses années que les
instituts de sondage se trompent de beaucoup sur le résultat des élections. Je
ne comprends d’ailleurs pas pourquoi on continue à traiter les sondeurs comme
des oracles…
Les motivations du vote FN sont très certainement
multiples. J’en vois deux principales :
Le décrochage économique de la France et le chômage
massif : ceci explique d’ailleurs le programme économique de Marine Le Pen
qui est un programme d’extrême-gauche. La candidate FN s’adresse aux Français
déclassés socialement et économiquement.
Le communautarisme musulman et, plus précisément,
la lâcheté et les compromissions des hommes et femmes politiques traditionnels
à l’égard de celui-ci. On sait que dans les villes, nombres d’édiles ont acheté
la paix civile en déléguant la sécurité aux islamistes et les élus socialistes
sont les premiers à l’avoir fait car ils comptent beaucoup sur le vote musulman
(on dit que les musulmans votent à 95 % à gauche).
Un corollaire : nombre de Français, dans les
quartiers les plus modestes, ne se sentent plus écoutés ni compris par des élus
nationaux qui sont de plus en plus éloignés de la réalité. Ils sont dans leur
bulle, bien à l’abri de leur argent et de leurs réseaux. Ils font la morale
continuellement en disant que voter FN, ce n’est pas bien mais ils ne traitent
pas les causes de ce vote, tout simplement parce que la cause, c’est eux…
La France et
les musulmans –rapports tendus, communautarisme, manque de communication.
Qu’est-ce que la France aurait pu faire et n’a peut-être pas fait pour intégrer
les musulmans dans la société ? Ou bien : qu’est-ce que les musulmans
auraient pu faire (et n’ont peut-être pas voulu faire) pour s’intégrer dans la
société française ?
La xénophobie à l’égard des Algériens et autres
maghrébins, qui sont venus travailler en France à compter des années 60, a été
réelle. Mais je considère personnellement que la xénophobie est une réaction
naturelle des peuples face à l’arrivée massive d’un groupe de population étranger.
Aucun n’y a échappé : les Portugais (avec la caricature du concierge), les
Espagnols (avec les Républicains très mal accueillis), les Polonais (traités de
Polak), les Italiens (traités de macaroni). Pourtant, toutes ces populations se
sont intégrées. Car la xénophobie cesse naturellement sous la conjonction de
deux facteurs : l’intégration culturelle des étrangers et leur
participation à la vie économique du pays.
Avec les musulmans, ce qui a échoué pour certains
d’entre eux, c’est l’intégration culturelle car, pour la première fois,
c’étaient des non-chrétiens qui s’installaient massivement en France. Et la
culture musulmane est une culture très forte tandis que l’islam s’est défini,
dès le début, contre le christianisme. Son système de valeurs est donc
profondément différent, pour ne pas inverse de celui de la société
française : l’islam ne reconnaît ni la liberté, ni l’égalité, ni la
fraternité. Cela ne signifie pas évidemment que nombre de musulmans ne se
soient pas parfaitement intégrés mais le dogme de leur religion est
incompatible avec ce qu’est la France, née de la philosophie grecque, du droit
romain, de la religion chrétienne, de la philosophie de Descartes et des
Lumières.
Puis, les difficultés économiques de la France, qui
commencent avec les chocs pétroliers du début des années 70, ont touché en
premier ces populations peu diplômées.
Ceci a été concomitant avec une politique
catastrophique initiée par Giscard qui a encouragé l’enseignement de l’arabe
dans les écoles primaires afin, expressément, que les enfants maghrébins ne
soient pas coupés de leur culture d’origine. Tout l’inverse de ce qu’il aurait
fallu faire… Toujours dans le domaine de l’enseignement, c’est à compter des
années 70 que l’excellence de l’école républicaine est perdue de vue :
contestation de l’autorité des professeurs, culte de l’élève à qui on ne doit
surtout rien transmettre pour ne pas brider sa liberté et, aujourd’hui, dans
les manuels scolaires, oubli de tous ceux qui ont fait que la France a été
grande au seul profit des aspects négatifs de notre histoire. Or l’école est ce
qui avait permis à des enfants d’immigrés de devenir médecins ou avocats, bref
de s’élever dans l’échelle sociale.
La politique de la ville est également en cause qui
a consisté à mettre tous les étrangers dans les mêmes quartiers des mêmes
villes ce qui évidemment ne favorise pas l’intégration.
Enfin, l’islamisme est encouragé par les choix de
la société française elle-même, qui sont ceux de la société occidentale en général :
recours massif à l’avortement, mariage homosexuel, promotion constante de la
transgression, libertarisme…
Si l’extrême
droite remporte les élections, ce sera la fin de l’Europe » entend-on
souvent dire. Qu’est-ce que tu en penses (de cette affirmation et de l’Europe).
Ce genre de propos me hérisse !!! C’est tout
simplement du chantage que les politiques traditionnels brandissent face aux
peuples pour les convaincre de continuer à voter pour eux qui ont pourtant
depuis longtemps prouvé leur incompétence. Ce sont des propos du genre : « attention !
C’est nous ou le chaos ». Mais, une fois encore, ce sont ces politiques
qui sont à l’origine de la situation actuelle qui nourrit le vote FN.
Par ailleurs, lorsque les partisans de l’Europe
parle d’elle, ils ne précisent jamais de quelle Europe il s’agit. Or, les
peuples, si méprisés par les élites, ont fini par comprendre qu’il s’agissait
de construire l’Europe sans eux car l’idéologie européenne dominante est celle
du marché, de la liberté économique comme dogme politique, de la
« mondialisation heureuse » dont on sait qu’elle écrase les plus
petits en cherchant à écarter les Etats.
Macron en est l’illustration flagrante : il
est d’accord avec la politique de Merkel qui a ouvert les portes de l’Allemagne
à 1 million de migrants, sur demande du patronat, pour faire baisser les
salaires. Macron propose de faire la même chose s’il est élu ! Lui pour
qui la culture française n’existe pas…
En définitive, si le 2nd tour oppose
Macron et Le Pen, on aura le choix entre la cause et l’effet, entre le microbe
et la maladie...
Fillon, Le Pen,
Macron, Mélenchon, Hamon – pourrais-tu décrire chaque personnage politique avec
trois adjectifs ?
Mes choix sont évidemment très subjectifs…
Hamon : incolore, inodore et sans saveur.
Apparatchik du PS depuis l’âge de 18 ans…
Mélenchon : démagogue, méprisant, « grand
méchant con » (c’est comme cela qu’il est surnommé en politique).
Macron : ambitieux, hypocrite et bizarre (il
couche avec « sa » mère quand-même ; œdipien alors aussi…).
Le Pen : proche des gens (la seule en
politique française), démagogue, dangereuse.
Fillon : secret, courageux, volontaire. Le
seul qui ose dire la vérité sur la situation réelle de la France.
Tu es libre de
ne pas répondre, mais on voudrait savoir pour qui tu voteras.
François Fillon. Tu l’auras deviné…
Merci pour
cette interview et bon travail.
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