Tornare in Italia dopo 5 anni a Londra




Insegnante di inglese con certificazione CELTA, Cristina ci racconta il suo dolceamaro ritorno in Italia dopo 5 anni a Londra

D: Ciao Cristina, quando hai annunciato ad amici e parenti che saresti tornata in Italia qual è stata la loro reazione?
R: Ciao Barbara, grazie per avermi invitata di nuovo a dare una testimonianza sul tuo interessantissimo blog. Devo dire che i nostri amici ci hanno accolti a braccia aperte, sono più che altro conoscenti e sconosciuti che ci hanno fatto notare quanto siamo stati sciocchi a tornare… 
 
C’è sempre una sorta di pregiudizio nei confronti di chi rientra in patria. Nel nostro caso poi, per me era un rientrare, ma per mio marito è stata ed è una nuova esperienza all’estero
 
Bisogna sempre mettere tutto nella giusta prospettiva.


Saatchi Gallery, Londra


"Londra offre tanto ma è anche proibitiva"


D: L’Italia è cambiata molto in questi ultimi anni?
R: Da quando sono tornata in Italia, ho vissuto due anni a Roma e uno a Terni. Non ho termini di paragone per Roma perché non ci avevo mai vissuto prima. 
 
Per quanto riguarda Terni, non mi sembra molto diversa da quando l’ho lasciata. È anche vero che purtroppo a causa dei vari lockdown e delle restrizioni dovute alla pandemia in corso non c’è stata nemmeno la possibilità di vivere la città a pieno. 
 
Una cosa che non è cambiata e che mi dispiace molto è che il vecchio teatro comunale non è ancora tornato agibile. Ho notato però che pian piano alcuni bar o “café” si stanno internazionalizzando. In un bar del centro offrono addirittura il Flat White!

Haworth, cittadina delle sorelle Brontë


D: Non appena ritornata in Italia hai trovato subito lavoro, anzi ne hai già cambiati due...
R: In realtà la decisione di venire in Italia l’abbiamo presa perché mi era stato offerto un lavoro in una scuola di Roma. Già da un po’ parlavamo di un nostro possibile trasferimento in Italia e così quando era sicuro che almeno uno dei due avesse un lavoro, abbiamo deciso di buttarci e trasferirci.

"Ma... cosa sei tornato a fare?"
 
Mio marito Mark mi ha raggiunto tre mesi dopo e anche lui ha trovato subito lavoro (anche lui è insegnante di inglese).
A Roma ho insegnato lingua e letteratura inglese in una scuola paritaria. Qui a Terni, dopo un periodo di stop per maternità, ho preso un incarico annuale sul sostegno alla scuola statale. 
 
Il mio campo però rimane sempre quello dell’insegnamento della lingua e cultura inglese che porto avanti anche in altri progetti
 
Ho anche creato una mia pagina Facebook, English con Cristina che diciamo essere per il momento un work in progress. 


 
D: Nel frattempo è nata una splendida bambina, Emma. Se domani potessi tornare a Londra con la tua famigliola lo faresti?
R: Questa è una domanda difficile… Il mio istinto, il mio cuore, la mia passione mi porterebbero a dire subito "Sì, certo". Però (e tu lo sai bene) Londra non è Eldorado come molti sono portati a credere. 
 
Ho sempre pensato che Londra sia la città perfetta per i single, per chi si sa adattare ad ogni condizione e ha voglia di darsi da fare, e per chi guadagna un bel po’. Londra offre tanto ma è anche proibitiva
 
Gli affitti sono alle stelle e se a questo aggiungiamo il costo piuttosto elevato dei trasporti e tutto il resto delle spese quotidiane ecco che una famiglia con figli si trova a doversi necessariamente spostare in periferia, se non addirittura fuori dalla metropoli optando quindi per una vita da pendolare. Senza contare quanto sia difficile a Londra condurre una vita che non ruoti solo intorno al lavoro ma che sia anche ricca di relazioni durevoli. 
 
"Ho imparato ad apprezzare le altre culture"
 
Oltre a questo mi sento di dire che, nonostante io mi sia sempre sentita al sicuro tra le strade di Londra, questa mia tranquillità era purtroppo sparita in seguito agli attentati del 2017. 
 
Non nego che questo sia stato uno dei motivi che ci hanno spinti a lasciare questa città. Forse Londra non fa più per noi al momento. Cionostante, sarò felice se un domani mia figlia vorrà fare un’esperienza. 

Ho comunque un ricordo bellissimo dei miei anni passati lì. Una mia cara amica ha sempre definito Londra come una giungla che non perdona i timorosi e gli sprovveduti, ed è vero. Londra è il posto in cui “mi sono fatta le ossa”, dove ho trovato la mia indipendenza personale ed economica. 
 
Dove mi sono formata come insegnante di inglese. A Londra ho fatto i conti con le mie insicurezze e ne sono uscita molto più forte di prima. Londra è il luogo in cui ho imparato ad apprezzare le altre culture.

And last but not least, a Londra ho incontrato mio marito…
 


D: Cosa vorresti dire ai tanti italiani che sognano di ricominciare all'estero?
R: Di prendere coraggio, fare la valigia e partire. Di studiare la lingua del paese in cui vogliono andare e di informarsi sulla cultura nella quale si immergeranno. 
 
Ma soprattutto vorrei dire di essere pazienti e pronti ad ogni sfida, di sapersi adattare e di abbattere dal proprio immaginario l’equazione estero = paradiso.

D: E che consigli daresti agli expat che sognano di tornare in Italia?
R: Di prendere coraggio, fare la valigia e partire. Cercando di non portarsi dietro troppi rimorsi e di armarsi di santa pazienza per non farsi scalfire dai tanti, tantissimi, che porranno la tipica e noiosa domanda: "Ma cosa sei tornato a fare?".

Grazie Cristina per aver condiviso riflessioni così profonde e... controcorrente.








Commenti

Post popolari in questo blog

"La magia di pensare in grande" di David Schwartz

Il tedesco da urlo! 18 espressioni - e parolacce - che non trovate sui libri