Il tedesco da urlo! 18 espressioni - e parolacce - che non trovate sui libri



Volete far colpo sui tedeschi e pensate di non conoscere ancora bene la loro lingua? Una buona notizia: per stupirli non vi serve tanto la grammatica, quanto la giusta espressione. Quella che... NON trovate sui libri. Già: a prescindere dal vostro livello di tedesco, snocciolando nel contesto adatto le espressioni - o le parolacce! - di seguito, farete quella cosa cui noi italiani non sappiamo proprio rinunciare: la bella figura. Come - direte voi - bella figura con le parolacce? Seguitemi che vi spiego tutto...


 
Auf die Plätze, fertig, los! (Pronti, partenza, via!) 

1- keine Ahnung 
non ne ho idea/non lo so/boh
cosa significa in realtà: alza i tacchi e non rompere perché quella cosa che mi hai chiesto non la so, non la saprò e non te la dico.
Reazione dell'interlocutore: se ne andrà senza tentare - come faremmo noi italiani - soluzioni alternative del tipo "ma sei proprio sicuro che non lo sai? Ma sicuro sicuro?". Niente di meglio per far incazzare un tedesco il cui microchip contiene un solo binomio: nero (non saccio) o bianco (saccio).
non tengo AHNUNG, kapiert?

2 - das kann doch nicht wahr sein!
ma dài!/ma non mi dire/ma che racconti? (Alla lettera: ma non può essere vero!)
cosa significa in realtà: quel che mi racconti mi sa di bufala/incredibile quello che mi dici!
Attenzione: da pronunciarsi spalancando ben bene gli occhi (l'iride dev'essere visibile in tutta la sua circonferenza) per esprimere il massimo livello di stupore possibile.
Reazione dell'interlocutore: se sta dicendo cazzate smetterà immediatamente; se invece sta dicendo la verità si sentirà motivato ad andare avanti perché percepirà - v.orbite - il vostro palpabilissimo UND inequivocabile interesse.
Tonnellate di polline a 2 metri da qui? Das kann doch nicht wahr sein!

3 - es ist saukalt!
fa un freddo cane! - (in tedesco "freddo scrofa" - Sau). Abituatevi da subito: il suino in tutte le sue varianti è un Leitmotiv della lingua di Goethe.
Cosa significa in realtà: avete un freddo della madò e nessunissima intenzione di uscire per comprare il caffè al capo. Che se lo vada a comprare da solo.
Reazione dell'interlocutore: di fronte a uno straniero che parla in questo modo non potrà fare a meno di gettare la spugna (o la sciarpa) e andarselo a prendere da sé, il caffè. Del resto siete a -25, no?
saukalt a chi?

4 - was für ein Schweinkram!
che pasticcio/che schifo! (alla lettera: che maialata)
Situazione typisch Schweinkram: visualizzate i miei figli che fanno merenda da soli con pane e Nutella, sul pavimento una patina di olio di palma e la cioccolata che gli arriva fino alle orecchie. A quel punto entro in scena io urlando "Aber was für ein Schweinkram!!!"
Cosa significa: che l'autore di suddetta maialata (Schwein/maiale - torna il suino col vento in poppa) è interessato a ripulire in un battibaleno onde evitare l'infuriatina del soggetto urlante.  
Reazione dell'interlocutore: indignato per essere stato paragonato a un porco immondo, la prossima volta starà molto più attento.
Io no Schwein, io Affe!

5 - (der)Kram  
la roba - parola versatile come una pallina di pongo; qualche esempio:
a) Was machst du mit dem ganzen Kram ? (cosa fai con tutta questa roba?) 
b) So einen Kram mag ich nicht (questa roba qua non mi piace - riferito anche al cibo/vestiti/cose)
***NB - tenete a mente il composto Papierkram (scartoffie): sarà una delle parole-mantra che vi perseguiteranno durante il vostro soggiorno in Germania o altro - peggior - Paese cruccofono.
Spiriti 'nvasati nel girone 'nfernale del PAPIERKRAM


6 - blöde Kuh!
cretina/stronzetta (alla lettera: mucca stupida!). 
Usato solo al femminile per qualche ragione protomaschilista che mi sfugge, non è altrettanto ingiurioso quanto "stronza". Ma, e lo dico per esperienza, evitate di apostrofarci colleghe/vicine di casa/negozianti acide. Limitatevi a usarlo indirettamente per descrivere le categorie appena elencate.
Contesto ideale: entrate in panetteria e la fornaia neanche vi saluta. Voi ordinate tramezzini, pasticcini e una bella pasta alla crema. Lei, per tutta risposta, vi invita ad uscire perché sta chiudendo. Voi uscite dal negozio sibilando  "Blöde Kuh!!" (Stronza!!). E, naturalmente, non ci rimettete più piede.



meglio una KUH oggi che una stronza domani




7 - du gehst mir auf den Keks! 
Hai rotto le scatole!  (Alla lettera "mi vai sul biscotto"). Ignoro la correlazione vagamente impudente, però... è dolcemente allettante come metafora. Siamo ancora nella categoria del pre-insulto, e non è stata oltrepassata la linea di confine tra l'alterazione biochimica e lo sconfinamento nella zona collerico-cafona. Ci arriveremo. Insomma: siete in fase di riscaldamento e… potreste anche diventare roventi, ecco. Adesso però ho lanciato il sasso e non VOGLIO nascondere la mano.
 
Quello lì? Ne ho il biscotto pieno orca loca!




8 - du gehst mir auf den Sack!
mi hai rotto i coglioni! - alla lettera: mi vai sullo scroto (Sack, abbreviazione di Hodensack). Bisogno di aggiungere altro? Sì, una cosa: a costo di sembrare un'educanda vi consiglio di fare attenzione con le parolacce; i tedeschi le usano/tollerano molto meno di noi. Io ve lo dico a costo di andarvi auf den Sack. Uff.


9 - es ist nichts los  
non succede niente/non si batte un chiodo/non si muove una paglia. 
Altra espressione squisitamente multitasking, adattabile per esempio alle seguenti situazioni: a) appena usciti dalla discoteca, il bulletto di turno vi chiede se avete conosciuto qualche bella gnocca, al che voi rispondete "Es war nichts los" (non ho battuto un chiodo); b) la zia Carlotta von Fotten rientra dalla passeggiatina serale esclamando allegramente: "Es war so ruhig in der Stadt! Es war nichts los!" (era così silenzioso in centro! Non c'era anima viva!")


Ahò... qui è dal 1954 che NICHTS LOS!

10 - was soll's?  

non me ne frega niente
(alla lettera: "cosa deve"; "cosa sarà mai"). Esempi:
a) Was meinst du, soll ich dich oder Concettina heiraten? - Was soll's, mach wie du meinst.
(Che dici, sposo te o Concettina? - Per me è uguale, non me ne frega niente).
10 a - was soll das? 
- perché cavolo lo fai?
b) Du hast alles kaputtgemacht! Was soll das?
(Hai rotto tutto! Perché cavolo lo hai fatto?)
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***N.B. ATTENZIONE a non confondere 10 e 10a. Sollen è un verbo molto versatile e interessante e che a seconda dei contesti si può tradurre con "dovere". O anche non tradurre per niente. Quando si impara a usare sollen nel modo giusto, allora ci si può considerare davvero bravi in tedesco.
  


Respiro prima io o tu? Come te pare oh - was soll's!


11 - alles Paletti 
tutto bene/tutto a posto (alla lettera: tutto Paletti)
Espressione di origine sconosciuta - secondo alcuni di origine ebraica, secondo altri introdotta negli anni '60 con l'emigrazione italiana. Tra l'altro, è anche il titolo di un film - e se volete farvi belli ditelo ai tedeschi che spesso non lo sanno. Diciamo che un'espressione del genere potrete usarla non dico 5 volte al giorno ma poco ci manca. E badate bene: la parola Paletti pronunciata con accento italiano ha una carica erotica considerevole per l'orecchio tedesco. Profare per kredere.
Wie geht's Franchino? - Alles Paletti, danke.
(come stai Franchino? - Tutto bene, grazie.) 


Ich liebe PALETTI. Und du?



12 - Picobello 
perfetto/impeccabile/ordinatissimo  
Italianizzazione del tedesco piekfein (esclusivo) - no ma, vi rendete conto? Amano così tanto la nostra lingua che italianizzano la loro. Qualche esempio per contestualizzare:
a) "Das Zimmer war absolut picobello" (La camera era ordinatissima)
b) "Bei den Italienern muss immer alles picobello sein" - (nelle case degli italiani tutto deve essere sempre in perfetto ordine)

Ciao! Sono venuto a controllare se tutto è PICOBELLO!


13 - alles in Butter!
tutto fila liscio come l'olio/tutto perfetto (alla lettera: tutto in burro). 
Beh, è proprio vero che la lingua esprime la cultura di un popolo - loro il burro, noi... l'olio (e rigorosamente d'oliva). 
Wie läuft es bei euch? - Alles in Butter!
Come ve la passate? - Da Dio!


Morto giovane e molto IN BUTTER.


14 - Selber Schuld!
ben ti sta/te lo meriti/peggio per te! 
Alla lettera: colpa tua! - una delle prime espressioni che imparai in Germania, forse perché la Schuld ("colpa/debito") è una delle parole che ricorre ossessivamente nella lingua tedesca. Da notare che si parla di Schuld anche in riferimento all'Olocausto, considerato come la colpa suprema - quindi innominabile - del popolo teutonico. Esempi: "Ich habe zu viel Schokolade gegessen und jetzt bin ich zu dick" - "Selber Schuld" ("Ho mangiato troppa cioccolata e ora sono grassa" "Ben ti sta"). Fonte: conversazione serale tra me e mio marito.  



La Schuld non è mia, è tua.


15 - geh zum Teufel!
vai al diavolo! 
Esclamazione che in Italia usano - a dir tanto - prelati e cariche affini, mentre all'estero il Diavolo fa ancora paura. Ai tedeschi soprattutto... chissà perché? Ideale per un'innocua azzuffatina con il moroso teutonico: "Ich habe es schon dreimal gesagt!" - "Sorry, ich habe nicht zugehört." - "Ach, geh zum Teufel!" ("Te l'ho detto tre volte!" - " Scusa, non ho ascoltato" "Ma vai al diavolo!").


Oggi ho un TEUFEL per kapello!
16 - Du kannst mich mal! 
ma vattela a prendere...!  (alla lettera: mi puoi anche...!). Non avete ancora mandato l'altro nella gettonatissima destinazione fanculesca, ma poco ci manca. Lo ripeto anche se vorrete mandarmi come minimo zum Teufel: le parolacce noi italiani le usiamo con estrema disinvoltura - spesso anche con valenza "affettuosa". I tedeschi NO: sono dei permalosoni, e quello che noi dimentichiamo in 5 minuti, loro potrebbero digerirlo - se vi va di lusso - dopo 5 mesi. E ora che abbiamo fatto trenta facciamo trentuno...

17 - Da kannst mich mal am Arsch lecken!

Vaffanculo! (Alla lettera "mi puoi leccare il culo!" in senso palesemente esortativo). Beh, in tedesco è talmente lungo che bisogna prender fiato prima di dirlo. Nel frattempo potrebbe quasi passarvi la voglia. Io, al posto vostro, lo direi in italiano, magari associando un bel gesto latino-plateale. Intanto però, come diceva zia Flaviuccia, impara l'arte e...

  

E adesso te ce mando! Con la posta celere te ce mando!


18 - Arschloch!
Stronzo! (alla lettera: buco del culo)
Che dire, i tedeschi sono un popolo "anale", ed è in quella zona lì che hanno sviluppato il loro vocabolario parolaccesco. A voi psicoanalisti le interpretazioni del caso. 
Esempio bucaculesco:"Wie kann ein Politiker immer mit dem Staatsflugzeug fliegen während 15% der Bevölkerung in Armut lebt?" - "Ganz einfach: es ist ein Arschloch!" ("Come fa un politico a volare sempre con aerei di Stato mentre il 15% della popolazione vive in condizioni di povertà?"  "Semplice: è uno stronzo!")



"Ah, ma ti riferisci a..." - "Keine Ahnung!"

E con questa vi saluto.   
Io, intanto, vado a fare due chiacchiere con Paletti. Anzi, ci andiamo a prendere un caffè nel nostro bar preferito, dove tutto è picobello. E speriamo che tutto vada in Butter. Ma siccome sto a dieta nel caffè non ci dovrei mettere la panna, però… per una volta me ne frego dai, was soll's!  Ma no: a che serve uscire, son sicura che in città es ist nichts los. E se non si batte un chiodo tanto vale restare qui. E adesso basta scrivere che altrimenti vi vado auf den Keks. Il Sack dite? Ah, ma proprio da quelle parti volete mandarmi? Aber was soll das!!

Baci biscottosi e a presto!
p@rpra 


Immagini prese da Internet
 



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