Come smettere di lavorare: intervista a Francesco Narmenni

©Francesco Narmenni

Ex impiegato in un’azienda di successo, 5 anni fa Francesco decide di licenziarsi dopo aver risparmiato per 3 anni grazie a un percorso descritto in modo dettagliato nel suo ebook Smettere di lavorare. Da allora la sua vita cambia: si trasferisce in Spagna, vive dedicandosi alle attività che ama e alla famiglia, scrive e apre un canale YouTube che conta ormai 65.000 iscritti.

D: Ciao Francesco, grazie della disponibilità innanzitutto: cosa significa vivere senza lavorare? Quale percorso si cela dietro questo "slogan "? 
R: Ciao Barbara e grazie mille per questa opportunità, sono molto felice di contribuire al tuo interessante blog. Prima di tutto va specificato che vivere senza lavorare non significa non fare nulla dalla mattina alla sera; a dire il vero non augurerei questa condizione nemmeno al mio peggior nemico e lo dico per esperienza diretta.

"Il percorso consiste nel comprendere che se rinunciamo al superfluo possiamo vivere con poco: meno di un terzo di un normale stipendio."

Nelle prime settimane del mio trasferimento sull’isola di Fuerteventura ho vissuto esattamente così, senza fare nulla. Ho presto compreso che quell’idea di passare le giornate in spiaggia a prendere il sole esiste solo mentre lavoriamo, un sogno che aleggia nelle nostre menti perché totalmente contrapposto alla frenesia e agli obblighi del lavoro, da cui vorremmo fuggire. 



Senza fare nulla si cade in depressione molto rapidamente. Smettere di lavorare pertanto non significa non fare nulla, significa guadagnare facendo ciò che amiamo. Il percorso consiste nel comprendere che se rinunciamo a tutto il superfluo possiamo vivere veramente con poco, meno di un terzo di un normale stipendio. 

"Suggerisco di iniziare a lavorare il prima possibile perché si possono mettere da parte fin da subito cifre interessanti"

Questo significa che non siamo costretti a lavorare tutti i giorni della nostra vita fino a quando saremo troppo vecchi e stanchi per vivere. Possiamo fare poco e avere tanto tempo a nostra disposizione per vivere veramente. Serve ovviamente usare il denaro il meno possibile, quindi acquistare solo le materie prime ed autoprodurre tutto il cibo di cui si ha bisogno. 


Fuerteventura


"Serve lavorare per smettere di lavorare"


È necessario diventare energeticamente indipendenti, quindi produrre da sé l’energia elettrica, riscaldarsi in modo alternativo (ad esempio con la legna da ardere tagliata nel bosco) e, infine, cercare di recuperare gratuitamente, o barattando, tutto quello che ci serve. Non è un percorso che si realizza in poco tempo, serve lavorare per smettere di lavorare. 

D: Nel tuo ebook Smettere di lavorare sostieni che l’ideale sarebbe iniziare a lavorare con un diploma di maturità in tasca - allo scopo di risparmiare il prima possibile e, quindi, licenziarsi dopo pochi anni. 
R: Diciamo che nei prossimi anni, soprattutto causa pandemia, ci sarà poco lavoro e stipendi decurtati. È notizia di pochi giorni fa che Bankitalia ha stimato che solo nel 2020 gli stipendi degli italiani si sono ridotti di un 8,8%. La situazione è molto grave e saranno necessari molti anni prima che si ritorni alla situazione pre-crisi. 

©Francesco Narmenni


"In questo senso le statistiche sono impietose: più dell’85% di chi si trasferisce all’estero ritorna in patria entro i 3 anni."

Il percorso spiegato in Smettere di Lavorare quindi si fa complesso, ma non impossibile. Qui in Trentino un mio amico Senegalese che fa il lavapiatti guadagna 1300 euro al mese, quindi sì, esistono impieghi che si possono fare anche con la terza media e che permettono di avere guadagni molto interessanti

Suggerisco di iniziare a lavorare il prima possibile perché si possono mettere da parte fin da subito cifre interessanti, soprattutto se si vive ancora a casa con i genitori o si è giovani lavoratori che possono condividere un appartamento con altri ragazzi. 

Più denaro si risparmia e contemporaneamente si investe, prima si avranno i capitali necessari per acquistare un immobile situato in campagna e iniziare una nuova vita senza lavoro. Oggi poi con gli incentivi del 110% sulle ristrutturazioni vi è l’opportunità di acquistare un rudere e rinnovarlo completamente a costo quasi zero. 


D: Molti italiani sognano di mollare tutto e andarsene a vivere all’estero. Tu che hai coronato il sogno di vivere un po’ in Italia e un po’ in Spagna, trovi giustificata l’esterofilia imperante nel nostro Paese? 
R: Assolutamente no: l’idea che all’estero funzioni tutto meglio e ci siano opportunità di guadagno e felicità per tutti è totalmente infondata. Nasce nelle chiacchierate da bar quando qualcuno racconta della tal persona che è fuggita in Costa Rica e ha aperto un baretto sulla spiaggia, facendo la bella vita

Chiunque abbia realmente compiuto questo passo sa molto bene che ci sono mille difficoltà, problemi che spaziano dalle differenze culturali, passando attraverso la lontananza dagli affetti e dall’aiuto di amici e parenti, fino ad arrivare alla presa di consapevolezza che nessuno ti regala niente e all’estero c’è spazio solo per chi ha reali competenzeIn questo senso le statistiche sono impietose: più dell’85% di chi si trasferisce all’estero ritorna in patria entro i 3 anni. 

"L’immobiliare è la forma di investimento diretta che preferisco"

D: Nel tuo canale affronti anche argomenti molto tecnici legati al risparmio e alla gestione finanziaria come l’uso dei bitcoin: potresti parlarci delle ultime tendenze in fatto di finanza personale? 
R: Sono argomenti molto complessi ai quali è fondamentale dedicare tempo e studio prima di cimentarsi. In questo particolare momento storico credo che le migliori forme di investimento siano gli ETF e il mercato immobiliare

I primi sono grandi panieri di azioni che possono essere acquistate direttamente in banca o in modo autonomo attraverso portali come Moneyfarm. Sono estremamente sicuri, soprattutto quelli che ricalcano i grandi indici mondiali, come il Nasdaq o l’SP500, ma devono essere mantenuti per molti anni perché rendono quasi esclusivamente sul lungo periodo


L’immobiliare invece è la forma di investimento diretta che preferisco, soprattutto quella a basso rischio di insolvenza, quindi acquistare appartamenti vacanze o da affittare a studenti. In questo caso si fanno contratti molto brevi con pagamenti anticipati e quindi il rischio di non essere pagati è piuttosto basso. Chi non avesse il denaro per acquistare intere unità abitative può scegliere soluzioni alternative come in crowdfunding immobiliare o i REIT

Il crowdfunding immobiliare consiste nel finanziare società che operano in quel settore e poi “dividono” i guadagni. I REIT invece sono grandi società che possiedono decine (se non centinaia) di immobili in tutto il mondo e affittano/vendono ricavando guadagni; si possono acquistare le azioni di queste società e quindi ottenere dei dividendi. È chiaro che queste due ultime forme di investimento sono abbastanza rischiose e dovrebbero riguardare solo una parte del nostro portafoglio. 


D: Potresti descrivere una tua giornata tipo? 
R: Solitamente mi alzo molto presto in modo da sfruttare il silenzio e la luce del mattino per scrivere; come sai ho pubblicato diversi libri per la casa editrice Il Punto d’Incontro ed è una delle attività che prediligo. Poi vado a correre nel bosco, una forma di meditazione che mi aiuta a stare bene fisicamente, ma soprattutto a riordinare le idee e riflettere su tutti i contenuti che pubblico per il web (articoli e video soprattutto). 

Il resto della giornata trascorre in buona parte da autoprodurre ciò di cui ho bisogno, dal cibo alla legna da ardere che taglio nei boschi qui attorno. Nei mesi caldi mi occupo molto dell’orto e delle piante da frutto, a fine estate sono impegnato nella raccolta delle mele e dell’uva. 

©Francesco Narmenni

Essendo padre di due piccole pesti naturalmente trascorro buona parte della giornata a fare il genitore; i miei figli vanno a scuola il minimo indispensabile perché voglio stare con loro più tempo che posso, ma naturalmente questo mi tiene parecchio occupato. Alla sera mi corico presto, magari dopo una live su Twitch con i ragazzi della community. 

Grazie a Francesco Narmenni per il prezioso contributo! 

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