Il racconto del Coronavirus a Milano



In una lettera ricca di emozioni, un'amica del blog ci racconta del Coronavirus a Milano, dagli inizi della pandemia fino a oggi.


"Cara amica, mi scuso del lungo silenzio, ma sono molto stranita di tutto quanto è capitato in questo periodo, o meglio in queste ultime due settimane! La situazione si è velocemente modificata, dalla chiusura della provincia di Milano (zona rossa) che nel giro di pochi giorni si è estesa a tutta la Lombardia

Il segno che mi ha indicato che la situazione non fosse una passeggiata è stata la decisione del nostro Arcivescovo Delpini di andare a pregare sul tetto del Duomo la nostra Madonnina d’oro che dall’alto vigila sulla città. Che un Arcivescovo prendesse questa decisione è successo molte poche volte nella storia della città.


"È un’ecatombe in tutti i sensi"


L’ultima volta è stato all’inizio della seconda guerra mondiale in cui il Cardinale Schuster andò a pregare per la salvezza della sua città e la vita dei suoi abitanti, mentre la Madonnina veniva avvolta di stracci e rivestita di legno a protezione della sua statua.


Nel frattempo anche i miei affetti venivano colpiti a poca distanza tra loro. Ho perso due cari amici, due architetti: il collega con cui ho lavorato nei primi anni dopo la laurea e la collega con cui ho invece trascorso i miei ultimi anni di professione. Tutto questo mi ha lacerata e ha lasciato un vuoto immenso nel mio cuore.
Nel frattempo il Governo creava un’ulteriore stretta mettendo tutta l’Italia in quarantena con una una serie di regole da rispettare per evitare l’espandersi del Covid-19. In Lombardia nelle provincie di Bergamo e Brescia i morti crescevano e crescono ancora in maniera esponenziale e il numero dei morti era talmente elevato che nei cimiteri arrivavano e arrivano sarcofagi ogni quarto d’ora...

"Ho perso due cari amici"

I posti negli ospedali scarseggiano, non vengono più fatti i tamponi almeno che tu non segnali dei sintomi significativi. Mancava e manca tutto anche per i medici e gli infermieri: guanti, maschere, camici, apparecchi di ventilazione, eccetera ma soprattutto posti letto e anche medici e infermieri, che a loro volta sono stati colpiti dal virus. È un’ecatombe in tutti i sensi.


A coronamento del tutto i forni crematori di Bergamo, Brescia e Crema non riuscivano più a smaltire i corpi dei morti; di conseguenza i camion militari hanno trasportato e trasportano ancora le bare in altre città lontane per incenerire i corpi. 

È stato così che una notte di una settimana fa i cittadini di Bergamo hanno visto sfilare, per la strada che conduce fuori dalla città, una colonna di camion militari che trasportavano le bare dei loro cari. Sono cose mai viste da nessuno di noi, anch’io non ho mai visto nella mia vita una simile tragedia. Tragedia che ancora continua.




A distanza di una settimana è poi cominciata la ricerca del cibo, infatti la spesa fatta circa 10gg prima è stata consumata ed era anche l’ultima che la potevamo fare andando di persona. Da quel momento min poi è iniziata una ricerca affannata di quali supermercati in rete offrivano un servizio a domicilio. La ricerca era nulla e allora mi sono rivolta alle numerose cascine, aziende agricole e piccoli negozi di zona e per fortuna sono riuscita a creare una rete quasi completa di servizi. 


“La Pianura Padana non è più oscurata dalla nebbia”

Tre giorni fa abbiamo avuto un’ulteriore stretta: non si può più uscire dal comune, le uscite nel comune di residenza sono solo di un'ora e per necessità dimostrata, se si esce per spese bisogna avere anche il giustificativo (scontrino) e dimostrare dove si va. Tutto questo fino il 3 aprile e poi forse anche oltre. Chissà quando finirà, molti ipotizzano non prima di maggio. Certo noi faremo di tutto per farcela. 


Le uniche notizie buone sono date dall’ambiente
Da foto dalle varie stazioni orbitanti abbiamo scoperto che la Pianura Padana non è più oscurata dalla nebbia dell’inquinamento, tutta l’area è visualizzata chiaramente. 
Comunque queste notizie ci possono incoraggiare anche per il nostro e soprattutto vostro futuro. Non più tardi di oggi Papa Francesco ha detto circa queste parole: "globalizzando il mondo abbiamo aumentato il nostro egoismo e l’indifferenza verso la tragedia degli altri….”. 

Altra bella cosa è stata la scoperta dello scoppio della primavera nei primi giorni di questa settimana, in cui la nostra città si è vestita con alberi e cespugli fioriti. Essendo rimasta a casa non ho potuta vederla direttamente rivestita di colori, ma una mia amica mi ha detto che tutti gli alberi erano fioriti. 


Io invece sul mio balcone che non ho avuto ancora il tempo di sistemare ho dei timidi fiori che mi annunciano l’inizio della primavera.
P.S. : È di oggi l’annuncio che la quarantena continuerà senz’altro fino a Pasqua e forse anche oltre fino a fine aprile.
A presto cara amica e vedi di stare bene sia te che i tuoi cari, auguri di cuore."


Grazie Ulrica per questa lettera. Speriamo di poterci godere la primavera il più presto possibile.

















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