Una scrittrice italiana a Vienna: Roberta Castelli



Oggi facciamo una bella chiacchierata con Roberta Castelli, scrittrice siciliana attualmente residente a Vienna.


D: Roberta, bentornata e grazie di essere qui a raccontarti! Parliamo innanzitutto della tua ultima creatura: La Traccia del Pescatore. Come è nata e perché?

R: Ciao Barbara, per me è un immenso piacere essere di nuovo qui, a raccontarmi attraverso il tuo bellissimo blog. La traccia del pescatore è un romanzo giallo ambientato in Sicilia, la “mia” meravigliosa isola. 


 

Il personaggio del commissario nasce nel 2019 in un racconto, inserito nell’antologia Il tallone di Achille e edito da Golem Edizioni. In seguito, visto l’amore che nutro per la mia terra di origine, continuare a parlare di Vanedda e della Sicilia è stato per me un passaggio naturale. 



Con un romanzo e una prima indagine ufficiale ho avuto la possibilità di creare un contesto più ampio e ricco di personaggi; allo stesso tempo, l’impronta ironica del libro non mi ha precluso la possibilità di affrontare temi seri e a me cari, come l’omofobia e la violenza sulle donne. Devo ammettere che il riscontro positivo dei lettori mi fa pensare di avere fatto un buon “lavoro” e ne sono felice.

D: Tu sei siciliana ma hai vissuto in città e Paesi diversi. Cosa ti hanno dato questi posti e cosa, invece, ti hanno tolto?

R: I tanti viaggi che ho fatto hanno cambiato del tutto il mio modo di percepire la vita e di percepire anche me stessa. Può sembrare strano ma, se osservo la Roberta di dieci anni fa, stento a riconoscermi. Per tanti aspetti credo di essere una persona migliore, ma per altri temo di avere perso qualche pezzo per la strada



Se mettiamo su una bilancia quello che l’estero offre e le cose/persone alle quali dobbiamo rinunciare, capita spesso che i piatti siano sbilanciati a nostro sfavore. Non è un discorso che vale per tutti ma, dopo anni di incontri e confessioni raccolte, posso dire per certo che è un evento frequente.

D: I social ci sbattono in faccia storie di espatri glamour, facili e accessibili. Quanto è pericoloso questo fenomeno per i tanti italiani che vorrebbero emigrare?

R: È un fenomeno molto pericoloso perché continua a creare false illusioni e spesso, per non dire sempre, la realtà non corrisponde. Guardando post o leggendo certi articoli, bisognerebbe innanzitutto porsi due semplici domande, prima di lanciarsi all’inseguimento di una chimera: per fare quella vita lì quanti soldi servono? E… io li ho?  



L’estero non è “il magico altrove dove tutto funziona a prescindere” ma è un luogo come un altro, pieno di pregi e con un rovescio della medaglia che contiene anche tantissimi difetti. Dovrebbe essere un concetto ovvio, ma non lo è. Inoltre, le persone dimenticano di valutare, oltre all’aspetto economico di un trasferimento, anche quello che va a toccare il proprio essere e la fame di rapporti umani che ognuno di noi, in misura diversa, ha. 

Ammalarsi nell’anima è peggio che avere le tasche vuote.



D: Roberta, com’è vivere a Vienna durante la pandemia?

R: Senza ombra di dubbio, la distanza va ad aggravare una situazione di per sé pesante. Sono tanti i fattori che si vanno a sommare ai problemi che tutti conosciamo: la preoccupazione per i propri cari, che vivono in Italia; il senso di solitudine che si espande come se fosse una macchia di olio; l’impossibilità di raggiungere serenamente il proprio Paese. 

Ricordiamoci inoltre che anche qui in Austria in tantissimi hanno perso il lavoro e spesso gli emigrati si ritrovano da soli a dovere affrontare le spese di una città che tutto può essere, tranne che economica. Il governo austriaco sta affrontando questa pandemia non proprio egregiamente; sembra quasi un bambino che, gettato in acqua senza sapere nuotare, annaspa cercando di restare a galla ma beve in continuazione. 



Mi auguro che tutto questo passi presto ma, all’estero come in Italia, l’assenza di responsabilità individuale continua a creare terreno fertile per il virus, che fa il suo sporco mestiere e cerca di sopravvivere, sfruttando proprio il menefreghismo e le debolezze delle persone. In questo marasma, la lettura e la scrittura sono un cibo essenziale per la mia anima e consiglio a tutti di chiudere ogni tanto il mondo fuori e di infilare il naso tra le pagine di un libro.

Grazie cara, un abbraccio!

Grazie a te… è sempre un grande piacere!


Link utili 

Il romanzo giallo: La traccia del pescatore

La raccolta di racconti: Il tallone di Achille

La pagina Facebook di Roberta: Una scrittrice italiana a Vienna

Il profilo personale di Roberta: Roberta Castelli


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